La mia Chiesa è ammalata così, ma non morirà
Gesù:
Quando vostra madre si ammala e temete di perderla, ecco che più vi accorgete di lei, raddoppiate le vostre cure e le vostre attenzioni e vi rammaricate guardando al passato trascorso con trascuratezza.
Nel breve tempo che vi rimane, cercate di riparare al poco amore donato, che ora vi pesa sul cuore.
Figli miei, la mia Chiesa è ammalata così, è vostra madre, attraverso di lei siete stati nutriti, ora agonizza soffocata dai veleni che i suoi figli le portano in nutrimento quotidiano per uccidere in lei lo Spirito, sempre più disprezzato, estromesso, e rifugiato quasi in segreto nel piccolo resto di figli fedeli che ancora brillano nelle tenebre, come stelle solitarie, ma ben visibili, per chi non vuole smarrirsi.
Vi chiedo di amare ancora questa madre, di darle amore e cure centuplicate, sarà amputato il male dal suo corpo, ma non morirà.
Inginocchiatevi al suo capezzale, siate il suo respiro, siate faro per i disorientati, medicina e consolazione per quelli che vogliono vivere e non temete di contaminarvi col cancro dell’apostasia, dell’eresia, dell’idolatria, la superbia e la menzogna e ogni altro male che l’affligge, perché tutte queste cose nulla possono contro i figli del mio Volere che sono luce e rimarranno accesi per sempre.
Vi benedico.
Solo la Chiesa fedele rimarrà in piedi
Gesù:
Figlia mia,
devi dire ai miei Pastori che il loro compito primario è la fedeltà al mio Vangelo.
Quelli che cercano di diluirlo con intrugli di ogni genere, o semplicemente di annacquarlo, sono invitati, se vogliono, ad andarsene, oggi come ieri.
La mia Chiesa non ha bisogno di brodi, né di miscugli, ma della Parola di verità che le è stata consegnata e per secoli ha custodito.
Solo la Chiesa fedele, fondata su quella roccia che Io sono, rimarrà in piedi, ogni altro castello, per attraente che possa sembrare, crollerà miseramente, come ogni cosa appoggiata sull’umano, e la sua rovina sarà grande.
Mia sentinella, alza la tua voce, nel mio Volere sarai udita in lontananze che non puoi vedere. Ti benedico. (Dal Vol. XI – 26.05.03)