Nel Divino Volere, preghiamo un’ora della Passione perché le vittime di Parigi siano accolte dal Padre come martiri per Cristo.
SIAMO UNA MOLTITUDINE
Il 2 di novembre abbiamo meditato con il gruppo di Triuggio la “Comunione dei Santi”. Condividiamo una piccola sintesi dell’incontro.
La “Comunione dei Santi” significa che i figli di Dio sono una moltitudine incalcolabile -“ Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani.” (Ap 7,9) – e sono tutti uniti: quelli che sono stati dall’inizio dei tempi, quelli che sono oggi e quelli che ancora saranno.
La vita di chi ha accolto la Vita, non finisce con la morte, ma continua nell’Eterno, in unità con tutti gli altri che l’hanno accolta. La breve, apparente separazione fra chi è ancora nel tempo e chi ha già attraversato la porta dell’Infinito, è superata dalla fede e dall’amore. Questa Vita anima la moltitudine – contemplata da San Giovanni – che si perde nell’orizzonte dell’occhio umano, ma è conosciuta individualmente, senza fatica, dall’occhio divino.
La vita di chi rifiuta la Vita, invece, è già morte, e non continua, e non esiste la comunione del male col reciproco sostegno, ma solo i patti del vizio sulla terra, che non possono contare su quelli che li hanno preceduti, né su quelli che verranno.
Tutto questo cambia la prospettiva e quella sproporzione che a volte viene falsamente percepita a favore del male, si ribalta, facendolo apparire, allo sguardo che abbraccia la totalità, come il verme che è – piccolo e transitorio – di fronte all’immensità eterna del Regno della Luce.
Ringraziamo il Signore della Vita, che ci dà la gioia di essere sempre uniti in questa Comunione santa, che cambia nel tempo la forma e mantiene la sostanza nel grembo dell’Amore.
Preghiamo, nel Divino Volere, dal Cuore Immacolato di Maria, perché il numero già sterminato di figli santi aumenti ancora e molti scelgano di deporre la veste lugubre per vestirsi di luce. Fiat!
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