Dal nostro tesoro, (1.11.98), ma quanto mai attuale:
I Santi
Signore, Ti voglio ringraziare per il dono del Sacerdozio che hai dato a tutti i Sacerdoti che ho incontrato.
Ti ringrazio per la loro fede, per la perseveranza, per i limiti e le fragilità che ci fanno sentire più vicini, per il bisogno che stimola la solidarietà e la preghiera.
Ti ringrazio per la vita che Ti offrono, per l’incomprensione che incontrano, per la solitudine che aspetta di essere colmata da Te solo.
Ti ringrazio, Signore, anche per quelli sgangherati, che comunque hanno scelto di essere Pastori di un gregge ancor più sgangherato, apparentemente impossibile da condurre, ma con la Tua grazia, Signore, ora sappiamo che si può e preghiamo per questo.
Abbiamo imparato, Signore, a mettere da parte le critiche sterili, e a mettere in campo Te e il Tuo amore, il Tuo Santo Spirito. Appena vediamo un Tuo Pastore lo consacriamo alla Madonna, e ancor più se ci appare in difficoltà intensifichiamo la nostra preghiera.
Siamo deboli, Signore, ma contiamo sulla Tua forza, siamo miseri, ma Tu ci offri la Tua grandezza, incapaci, ma possiamo sfoggiare fiducia nell’Onnipotenza, aridi, ma ci abbeveriamo alla fonte dell’Amore, che ci chiama.
Ti chiediamo, Signore, di benedire i Tuoi Pastori, di illuminarli perché la loro fedeltà sia guidata dallo Spirito e non cadano in confusione, di proteggerli dalle aggressioni del male, che cerca di abbatterli, come in un castello si prendono di mira le torri.
Sostienili, Signore, nelle prove, incoraggiali nella stanchezza, dona fede profonda e speranza certa, radicata nel Sacrificio di Cristo, nella Tua Resurrezione, nel Pane spezzato sull’Altare. Fai che diventino, e noi con loro, Altari viventi e Tua Gloria.
Così sia.